4 settembre 2016

Il consumo di musica Report 2016

IFPI ha commissionato a Ipsos Connect una ricerca tra gli utenti internet in 13 dei maggiori mercati di musica con l'obiettivo di esplorare l'utilizzo e le attitudini dei consumatori verso i servizi legali e illegali di musica.

La ricerca è stata condotta in marzo - aprile 2016 e ha coinvolto circa 900 utenti internet per la maggior parte di età tra i 16 e i 64 anni residenti in: USA, Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Italia, Svezia, Australia, Giappone, Sud Corea, Brasile e Messico (l'84% del mercato discografico mondiale).

Il 71% degli utenti online tra 16 e 64 anni accede alla musica legalmente. I servizi streaming in abbonamento stanno diventando più popolari, specialmente nella fascia di giovani sotto i 25 anni. Un terzo della fascia 16-24 anni attualmente paga per un servizio di audio streaming.

Gli smartphone stanno diventando il device più utilizzato per il consumo di musica, specialmente nei mercati in sviluppo.

YouTube

YouTube è il servizio di musica più utilizzato: l'82% di tutti i visitatori di YouTube lo utilizza per la musica. La maggior parte utilizza YouTube per il consumo di musica che già conosce. L'utilizzo di YouTube per la musica è particolarmente alto in Messico, Brasile, Italia e Spagna.

Coloro i quali utilizzano servizi gratis di video streaming come YouTube, lo fanno principalmente per avere un'alternativa alla musica a pagamento. Il 49% degli utenti sceglie il servizio soprattutto perché è gratuito.

Anche lo streaming supportato da pubblicità è popolare in quanto permette di accedere gratuitamente a una ricca offerta musicale.

Servizi di audio streaming

I servizi di musica in licenza hanno esteso le opzioni di scelta dei consumatori aumentando il numero di consumatori paganti per i servizi di streaming audio. Il 71% degli utenti online consuma musica tramite i servizi legali, con diversi metodi e canali di accesso. La metà (48%) di tutti gli utenti online paga per ascoltare musica in qualche forma.

Gli abbonati ai servizi di streaming audio acquistano musica anche tramite canali fisici o download (82%).

A livello globale, un terzo (32%) degli utenti tra i 16 e i 24 anni pagano per i servizi di audio streaming. Il numero dei consumatori tra i 16 e i 24 anni disposti a pagare per i servizi di audio streaming è aumentato del 39% nell'ultimo anno.

Lo streaming in abbonamento è più popolare in Sud Corea, Svezia e Messico: circa 4 su 10 utenti internet in questi Paesi utilizzano i servizi streaming in abbonamento.

I servizi di audio streaming continuano ad attrarre un numero crescente di utenti per diverse ragioni:

  • facilità di utilizzo e disponibilità di una larga varietà di musica
  • possibilità di scoprire musica nuova tramite le playlist raccomandate dalle piattaforme
  • ascoltare contenuti in modalità offline (per esempio, da mobile) senza pubblicità
  • servizi e ambiente di navigazione sicuri.

Copyright

La violazione del copyright rimane un problema significativo: il 35% degli utenti accede a contenuti musicali senza licenza.

Con l'aumento dei servizi streaming, i comportamenti si sono modificati passando dai metodi "tradizionali" del download allo stream ripping, che ora è la forma più comune di utilizzo illegale dei contenuti.

I motori di ricerca dirigono ancora un largo numero di utenti verso siti musicali senza licenza. Un quarto (23%) degli utenti internet usa Google per ottenere musica gratuitamente, di cui i due terzi (66%) cerca esplicitamente per contenuti pirata.

Questo tasso è particolarmente alto in Messico, Brasile e USA, dove quasi tre quarti di coloro che cercano musica gratis su Google stanno ricercando siti illegali.

Fonte: FIMI

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