Con ordinanza dell’11 maggio 2016 il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di SCF concedendo la sospensione cautelare dell’efficacia del provvedimento del 17 marzo 2016 con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l’informazione e l’edioria, aveva richiesto al Consorzio la fideiussione bancaria per un importo pari al 30% dei diritti complessivamente amministrati nell’anno precedente di cui all’art. 1, co.1, lett. d), DPCM 19 dicembre 2012 e di tale requisito minimo nella misura in cui debba interpretarsi come esteso anche a SCF. L’ordinanza ha quindi fissato per il 14 febbraio 2017 l’udienza per la prosecuzione della causa nella sua fase di merito.
Il TAR del Lazio ha dunque accolto, a seguito di una sommaria delibazione, l’interpretazione di SCF secondo la quale il Consorzio, in quanto organizzazione collettiva dei produttori fonografici, non sia tenuto a sottoscrivere la fideiussione bancaria prevista dal sopra menzionato DPCM, emanato nel solco della liberalizzazione dell’intermediazione dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori (e non dei diritti dei produttori fonografici, la cui intermediazione è sempre stata libera nel nostro Paese).
La sottoscrizione della fideiussione per l’importo richiesto avrebbe comportato conseguenze estremamente gravi per gli aventi diritto: ciò è dovuto al fatto che, oltre a dover sopportare i costi connessi alla fideiussione, con conseguente incremento dei complessivi costi di gestione, SCF sarebbe stato costretto ad accantonare sul proprio conto corrente, senza poterlo ripartire tra gli aventi diritto, un importo pari al valore della fideiussione medesima. Tale accantonamento si sarebbe reso necessario in considerazione del virtuoso e consueto modus operandi del Consorzio che, ripartendo sempre in tempi rapidissimi i proventi incassati, non sarebbe altrimenti in grado di disporre delle somme (da immobilizzare sul conto corrente) per ottenere da un istituto di credito la fideiussione bancaria.
Grazie al provvedimento del TAR SCF potrà dunque continuare anche quest’anno a distribuire i compensi agli aventi diritto senza battute d’arresto.