Nei giorni scorsi SCF, la principale organizzazione di gestione collettiva dei diritti connessi musicali in Italia, ha approvato il bilancio che si è chiuso con un aumento del 9% nei diritti distribuiti a case discografiche e collecting degli artisti.
In particolare, il comparto broadcasting e web è cresciuto del 15% mentre il public performance è rimasto stabile, con un declino nell’area dei locali da ballo e discoteche.
Un risultato particolarmente rilevante che colloca la società all’ottavo posto a livello globale con il 2,5% di tutti i diritti incassati nel mondo: la crescita di SCF è stata infatti superiore alla performance media europea.
L’assemblea di SCF si è tuttavia prevalentemente concentrata sulla preoccupante situazione venutasi a creare con il lockdown di quasi tutte le attività in Italia in cui avviene l’utilizzazione di musica, con prospettive negative per i prossimi mesi in relazione all’incassato.
Oltre a una serie di interventi già approvati per venire incontro agli utilizzatori, l’assemblea SCF - e successivamente il Cda - ha anche approvato la riduzione del 50% dell’aggio applicato ai mandanti con diritti maturati inferiori ai 10 mila euro annui, al fine di sostenere l’attuale fase di difficoltà. Altre azioni potrebbero essere intraprese nei prossimi mesi a fronte del deterioramento della situazione economica generale.