Che la musica influenzi l’esperienza d'acquisto è confermato da diversi studi autorevoli, che ne rivendicano anche l’aspetto di benessere per il consumatore: migliora infatti l’umore, amplia lo spettro delle emozioni, fornisce energia.
La musica stimola gli acquisti, rende più immersiva l’esperienza all’interno dello store e fidelizza la clientela.
Un recente studio pubblicato su Canadian Press ha confermato che:
- il 35% dei clienti sosta più a lungo all'interno di un punto vendita se gradisce la musica
- il 44% dei clienti lascia invece il negozio se la musica non risulta piacevole (solitamente si tratta di brani con toni bassi, che evocano tristezza).
Un secondo studio dell'American Psychology Association ha dimostrato che la musica gioca un ruolo principale nell’impulso allo shopping, contribuendo ad aumentare il numero di prodotti che entrano nel carrello della spesa. I brani con ritmi veloci stimolano i clienti a percorrere aree più ampie dei negozi, rendendo quindi più proficuo l’acquisto, mentre i ritmi più lenti sono indicati per store di fascia alta, favorendo un’attività di shopping più riflessiva.
Supportati da analisi di neuromarketing, sempre più brand stanno sfruttando la multisfaccettata anima musicale per migliorare l’esperienza all’interno dei propri punti vendita, selezionata da sapienti music stylist. Tra i casi italiani più recenti va senz’altro menzionata Esselunga, che ha creato ben otto playlist su Spotify.