In occasione del panel
Sanremo muove il mercato? tenutosi ieri nella cornice sanremese insieme a Evolution e Rockol Music Biz,
SCF ha svelato come il Festival influenzi positivamente il mercato dei diritti connessi.
Secondo un'analisi in-house con l'ausilio di BMAT, infatti, l'effetto di Sanremo sulle emittenti radiofoniche (Broadcasting) - che si manifesta in termini di diritti calcolati su base analitica - emerge tramite un confronto tra il Festival del 2024 e l'edizione del 2019: il risultato è un aumento significativo nell’incidenza media dei brani trasmessi dalle prime sei emittenti, sia nelle rilevazioni settimanali che in quelle annuali (passando dal 2.8% al 4.6%). Nell'area della tv l'effetto di Sanremo sui brani utilizzati è più contenuto (circa l'1,5% sulla media annuale), principalmente in conseguenza dell’impiego della production music. L'uso dei brani di Sanremo come tracce ricorrenti, come le sigle e i sottofondi nei programmi televisivi, rappresenta un'opportunità per incrementare il valore dei diritti connessi in tale settore.
Per quanto riguarda l'uso della musica nei locali pubblici (Public Performance), l'analisi sulle radio in-store, condotta su un campione dei cinque principali music provider, ha mostrato che la programmazione radiofonica generalista rappresenti solo una piccola parte: tra l'1% e l'1,5% del totale annuo. Questo valore è quasi inesistente negli esercizi commerciali che offrono una programmazione musicale mirata a un pubblico specifico. In molti casi, l'uso pubblico di brani musicali genera diritti connessi che vengono raccolti senza una valutazione analitica, anche se sono comunque influenzati dai dati raccolti in modo analitico: le emittenti radiofoniche contribuiscono per circa il 60% dei diritti raccolti negli esercizi commerciali, bar e ristoranti, mentre la televisione contribuisce per il 3% negli esercizi commerciali e per l'8% nei bar e ristoranti, pur rimanendo il principale canale di diffusione musicale nelle strutture ricettive.
In questo scenario si inserisce un importante risultato per SCF, la cui licenza copre tutti i brani in gara al Festival quest'anno - ad eccezione di due sole co-titolarità: è un dato che conferma la centralità di SCF come punto di riferimento per la tutela dei diritti connessi, garantendo che ogni brano in gara venga tutelato nel rispetto dei diritti di chi ha contribuito alla sua produzione e assicurando che i ricavi derivanti dall’utilizzo della musica vengano distribuiti in maniera equa e trasparente.
In un panorama per cui, nel 2023, i ricavi complessivi del settore hanno raggiunto quasi 73 milioni di euro, collocando l’Italia al settimo posto a livello mondiale,
SCF continua a svolgere un ruolo centrale nel supportare la sostenibilità economica dell’industria musicale e nel garantire una distribuzione equa e trasparente dei diritti connessi. Con una quota di mercato superiore al 90%, nel 2023 SCF ha
distribuito infatti 51 milioni € di diritti a soci, mandanti e collecting degli artisti, registrando un aumento del 25% delle ripartizioni totali e una crescita del 48% delle ripartizioni del segmento dei produttori, contribuendo alla crescita del settore dei diritti connessi. Il trend positivo verrà dichiarato anche per il 2024, grazie all’aumento dell’utilizzo della musica e al perfezionamento delle procedure di raccolta e distribuzione dei proventi.