La musica riempie le nostre giornate, conforta ed emoziona, ma è anche una fonte importante di ricchezza e occupazione, come dimostra il report “Economic Impact of Music in Europe” presentato a Milano Music Week il 20 novembre.
La musica europea, oltre a sostenere l’occupazione e contribuire in maniera importante al Pil, nel 2018 ha generato esportazioni per 9,7 miliardi di euro (beni e servizi, compreso il Regno Unito).
Quasi la metà dell'export (4,7 miliardi di euro) va attribuito a:
- case discografiche
- editori musicali
- servizi di streaming audio.
Inoltre, a livello di entrate fiscali, il settore musicale ha generato un gettito di 31 miliardi di euro (UE28) nel 2018.
![Impatto musica su economia europea](/imgpub/1994321/0/0/impatto_economico_della_musica_in_europa.jpg)
Per rendere sostenibile nel lungo periodo questo circolo virtuoso, una parte equa della ricchezza prodotta deve tornare a quanti creano e investono nella musica.
Il settore ha bisogno di un contesto normativo chiaro, al passo con i tempi, e di adeguate politiche di sostegno dato la rilevanza economica e il difficile momento causato dalla pandemia.
Enzo Mazza commentando questi dati sull’Huffington Post sottolinea: “L’importanza del settore musicale come industria non solo culturale in Europa è stata spesso sottostimata e questo report commissionato da IFPI ha invece rivelato un valore economico rilevante che si affianca al rilievo che la musica ha nella nostra vita quotidiana”.