IFPI ha intervistato 34.000 utenti tra Aprile e Maggio 2019 nei seguenti mercati: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Russia, Sudafrica, Sud Corea, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Queste nazioni rappresentano il 92,6% dei ricavi del mercato musicale globale nel 2018.
Secondo il report - che nelle precedenti edizioni si intitolava “Music Consumer Insight Report” - gli intervistati in genere trascorrono 18 ore alla settimana ascoltando musica. Il 53% si identifica come "amante" o "fanatico" della musica (tra i 16 - 24enni, il dato aumenta al 63%).
Le fasce d’età avanzata si avvicinano sempre più ai servizi di streaming audio:
- il 64% di tutti gli intervistati ha avuto accesso a un servizio di streaming musicale nell'ultimo mese (+7% rispetto al 2018)
- nell'età compresa tra 35 e 64 anni il dato raggiunge il 54% (+ 8% rispetto all’anno precedente).
Mercato italiano
Il repertorio locale continua a dominare il mercato italiano (60,6%), seguito da rock (53,9%), cantautorato (48,9%) e soundtrack (31,9%). Non si arresta il trend dell’hip-hop/rap nei giovani dai 16 ai 24 anni (53,2%).
Nell’utilizzo dello streaming si registra un incremento dell’8% sia nei 45 - 54 anni (51%) che nei 55 - 64 (40%). In generale, il 57% consuma musica solo attraverso servizi di audio streaming: tra le motivazioni, l’accesso immediato a un catalogo immenso (63%) e la possibilità di selezionare la musica preferita (53%). Il 90% ascolta musica on-demand e l’81% usa You Tube per ascoltare musica.
In Italia il 59% si dichiara amante o fanatico della musica. L’ascolto medio settimanale è pari a 16,3 ore (più di 2,3 ore al giorno pari a 46 canzoni da 3 minuti).
Tra le occasioni in cui gli italiani ascoltano musica: mentre si recano al lavoro con i mezzi pubblici, in automobile, per rilassarsi a casa, in solitudine, facendo le pulizie.
Tra i device più utilizzati radio (53%), smartphone (46%) e smart speaker (7%).
Lo scenario di mercato agevola l'ecosistema dei diritti connessi.
Fonte: FIMI