linkedin Ita  |  Eng

MENU

Musica digitale: il valore dei metadata nella distribuzione dei diritti

2 novembre 2021

Negli ultimi venti anni sono stati fatti enormi progressi nella gestione dei metadata da parte dell’industria discografica, ma ciononostante ancora oggi non tutto il complesso sistema delle informazioni che sono connesse alle registrazioni musicali è allineato.

Image

In una recente intervista a MusicAlly Richard Gooch, CTO di IFPI (Federazione internazionale dell’industria discografica) ha ben descritto l’importanza che oggi ricoprono i dati nel settore musicale: “Se stai ascoltando una radio a Berlino e senti passare una canzone giamaicana, esiste un meccanismo che fa si che il titolare dei diritti in Giamaica venga pagato per quel passaggio, e questo avviene grazie ai metadata”.

International Standard Recording Code (ISRC)

Tra i più importanti e distribuiti metadata dell’industria musicale al mondo il primo è sicuramente l’International Standard Recording Code (ISRC) che identifica una registrazione audio e videomusicale a livello internazionale e ne garantisce l’unicità.

L’ISRC fu sviluppato dall’industria discografica in collaborazione con il technical committee 46, subcommittee 9 TC 46/SC 9 dell’ente ISO. Lo standard fu codificato come ISO 3901 nel 1986 e venne aggiornato nel 2001. Un codice ISRC identifica una particolare registrazione, non un’opera. Le opere sono invece identificate dal codice ISWC.

Questo codice è un identificatore univoco e permanente che riconosce ciascuna specifica registrazione, indipendente dal supporto su cui si trova (CD, file digitale o altro) e identifica una registrazione o un videomusicale esattamente come il codice fiscale identifica una persona fisica.

Come vengono usati i codici ISRC

I codici ISRC sono comunemente utilizzati dalle società di gestione collettiva, tipo SCF, per la corretta attribuzione dei compensi derivanti dallo sfruttamento del repertorio e per identificare i brani messi in commercio da siti di download e streaming.

La codifica dei brani con i codici ISRC consente di:

  • identificare automaticamente le registrazioni per il pagamento di royalty
  • adottare uno strumento di identificazione standard nell’industria discografica richiesto dalla maggior parte delle aziende di distribuzione digitale e siti di streaming e vendita di contenuti online.

Il codice, che in Italia viene rilasciato da FIMI, non può essere modificato. In caso di vendita o licenza temporanea del catalogo, i codici ISRC restano invariati.

Un codice ISRC è composto da 12 caratteri e diviso in 4 sezioni.

Codice Nazione

I primi due caratteri identificano la nazione di appartenenza del produttore (ad esempio ‘IT’ rappresenta ‘Italia’).

Codice Primo Proprietario

È un codice alfanumerico e identifica il Produttore Proprietario che per primo ha assegnato l’ISRC alla registrazione (questo codice non implica la proprietà definitiva della registrazione o del video).

Codice Anno

I successivi due caratteri identificano l’anno in cui è stato dato un codice ISRC alla registrazione.

Codice Registrazione

Gli ultimi cinque caratteri sono una sequenza numerica assegnata a discrezione del produttore assegnatario. Il modo più semplice per numerare questa sezione è di assegnare alla prima registrazione ‘00001’, alla seconda ‘00002’, e via di seguito.

Ruolo dei metadata nell’industria discografica

Registrazioni simili di un’opera, senza significative differenze con le precedenti registrazioni, possono avere lo stesso codice identificativo; a discrezione della casa editrice-etichetta.

Negli anni i metadati relativi al riconoscimento dei brani musicali hanno assunto un ruolo sempre più rilevante, dato il trattamento massivo di registrazioni da parte degli utilizzatori. Solo nell’ultimo decennio i volumi di metadata gestiti, ad esempio, da un editore musicale, sono cresciuti del 4.500% e la crescita prevista si aggira tra il 20 e il 30% all’anno da qui al 2030.

Le piattaforme streaming hanno caricati nei propri archivi circa 70 milioni di registrazioni e su una piattaforma come Spotify vengano caricate circa sessantamila tracce ogni giorno. Oltre ai milioni di teradata di informazioni che giungono ogni mese a una casa discografica, milioni di ore di trasmissione di musica vengono comunicate dalle radio e televisioni alle società di gestione collettiva e case discografiche, artisti ed autori richiedono una gestione e rendicontazione sempre più analitica, un unico sistema per distribuire i denari agli effettivi titolari evitando quelle “black box” che per molti anni hanno accumulato denaro senza l’identificazione del proprietario.

L’iniziativa “Credit due”

Se da un lato l’ISRC è ormai ampiamente diffuso, altre informazioni sono in parte mancanti e pertanto non tutta la filiera funziona nello stesso modo.

L’iniziativa “Credit due”, creata dalla Ivors Academy e dalla Music Rights Awareness Foundation con l’obiettivo di standardizzare l’approccio dell’industria musicale globale per garantire che i metadati completi e accurati dei brani siano allegati a tutte le registrazioni fin dal momento della loro creazione.

Lo scopo della campagna di sensibilizzazione e quello di chiedere a tutti coloro che operano nella filiera che, al momento della registrazione di un brano musicale, vengano inseriti in maniera corretta cinque dati:

  1. i nomi di autori, esecutori, produttori e collaboratori che hanno contribuito alla creazione del brano
  2. il titolo – e tutti i titoli alternativi
  3. i codici di ruolo dei creatori (per gli autori, il codice IPI)
  4. il codice ISWC, che identifica in maniera univoca il brano
  5. il codice ISRC, che identifica in maniera univoca la registrazione.

L’iniziativa promuove l’utilizzo della tecnologia per monitorare l’utilizzo della traccia, massimizzare le raccolte e pagare rapidamente le royalties.

Il ruolo del consorzio internazionale DDEX

Nel 2006 l’industria ha creato il consorzio internazionale DDEX il cui compito operativo è “sviluppare standard relativi alla creazione e gestione dei metadati, all’identificazione delle entità e alla comunicazione di tali informazioni in relazione ai diritti dei media, agli accordi e ai contenuti per consentire un servizio altamente automatizzato, tempestivo ed economico, un ambiente di elaborazione delle transazioni efficace che fornisca il più alto livello possibile di efficienza operativa tra i partecipanti alla catena del valore dei media fisici e digitali e per promuovere, attraverso la creazione di materiale pubblicitario, l’organizzazione di seminari di formazione e simili, la consapevolezza globale e l’attuazione conforme di quelle norme”.

Gli standard DDEX, grazie al costante coordinamento tra più società di gestione collettiva e le imprese discografiche continuano ad essere ampiamente adottati, e presto non sarà più necessario per i partner commerciali gestire più formati proprietari, portando a:

  • time to market più rapido
  • migliore qualità operativa
  • migliore qualità dei dati
  • riduzioni condivise dei costi tra i partner lungo tutta la catena del valore digitale
  • meno duplicazioni di lavoro
  • feed di dati ridotti (in entrata e in uscita).

Oggi il successo dell’iniziativa DDEX è confermato proprio dal fatto che di fronte all’utilizzo di oltre 70 milioni di registrazioni, i metadata che operano dietro le quinte consentono di distribuire i dati attraverso una rete globale che porta i denari ai titolari dei diritti. I progressi in corso sono ora indirizzati anche ai mercati emergenti come Africa e Asia, dove, come noto la musica digitale sta avendo un enorme espansione.

L’importanza degli standard globali: l’esempio delle TLC

Non dimentichiamo che altre industrie hanno già beneficiato di tale scambio automatizzato di informazioni. Un esempio è il modo in cui gli operatori di telefonia mobile scambiano informazioni sul roaming. Senza standard globali sarebbe praticamente impossibile utilizzare un telefono cellulare all’estero. La comunicazione se un telefono specifico può essere utilizzato su un operatore estero e se il suo utente ha ancora credito disponibile deve essere veloce, senza interruzioni e senza interazione umana. Ciò può essere ottenuto solo utilizzando gli standard.

Questo è l’obiettivo che nell’era dello streaming si è prefissata l’industria musicale. Come ha affermato Mariano Fiorito, direttore generale di SCF: “Un processo facilitato di interscambio di dati sull’utilizzo dei fonogrammi videomusicali agevola infatti la collecting in fase di rendicontazione e permette un miglioramento dei processi di ripartizione: un obiettivo davvero importante nella delicata fase di ripresa post-pandemica”.

Misure tech-oriented di raccolta del dato

L’analiticità è d’altronde tema centrale per SCF, che negli ultimi tempi ha fatto degli investimenti importanti introducendo delle misure tech-oriented di raccolta del dato: il cambiamento delle modalità di licenza, che fa seguito all’introduzione della rendicontazione obbligatoria, imposta dalla direttiva europea 2014/26 ha infatti visto ampliarsi in soli 3 anni un iniziale numero di 200 rendicontazioni analitiche annuali a un più cospicuo risultato di 1.300 (dato aggiornato al 2020).

Ciò che rende efficace questa mole di dati è ovviamente anche l’interscambio standardizzato di informazioni tra le diverse società di gestione e un ultimo interessante progetto dell’industria è l’RDx, ovvero un hub di scambio dati che consente a più case discografiche di fornire dati sulle loro registrazioni e diritti a più società di licenze musicali (MLC). Implementato con un sistema cloud based l’RDx restituisce anche alle case discografiche i dettagli della situazione e amministrazione delle loro registrazioni e di eventuali conflitti di reclamo che sorgono tra titolari dei diritti.

Conclusioni

Quello che oggi risulta particolarmente interessante è quando i metadata funzionino indipendentemente dalla tecnologia e dalla piattaforma. La musica può essere ascoltata tramite una webradio, su TikTok, Peloton, Fortnite, o in palestra e le funzionalità qui descritte faranno in modo che i diritti arriveranno al legittimo proprietario.

Enzo Mazza Presidente SCF e FIMI

Fonte: Agenda Digitale

Leggi anche
SCF supporta Credits Due
18/09/2021
SCF supporta Credits Due
L’aggiornamento dei sistemi tradizionali di rendicontazione per compensare correttamente tutta la filiera: uno sforzo tecnico già avviato da SCF.
Tutte le notizie
Dicembre 2023
AI Act europeo: appello dal mondo della cultura
AI Act europeo: appello dal mondo della cultura
04.12.23
Trentaquattro associazioni di imprese, autori e artisti del mondo culturale chiedono al Governo che l’Italia cambi posizione sul regolamento sull’Intelligenza artificiale europeo.
Novembre 2023
Milano Music Week 2023: gli appuntamenti SCF
Milano Music Week 2023: gli appuntamenti SCF
14.11.23
In occasione della settima edizione di Milano Music Week, SCF ha partecipato a due appuntamenti il 21 e 22 Novembre.
Ottobre 2023
Coderblock Connect: diritto d’autore e metaverso
Coderblock Connect: diritto d’autore e metaverso
17.10.23
Il presidente di SCF interverrà come relatore alla giornata dedicata al diritto d'autore e metaverso organizzata nell’ambito di Coderblock Connect giovedì 19 ottobre.
Settembre 2023
Legge contro la pirateria online: Agcom avvia il tavolo tecnico
Legge contro la pirateria online: Agcom avvia il tavolo tecnico
12.09.23
La riunione di insediamento del Tavolo tecnico per contrastare la pirateria online - convocato da Agcom nei termini previsti dalla legge 14 luglio 2023, n.
Agosto 2023
Io sono cultura 2023
Io sono cultura 2023
23.08.23
Secondo il rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, la filiera culturale e creativa in Italia nel 2022 ha generato un valore aggiunto pari a 95,5 miliardi di euro (+6,8% rispetto all’anno precedente).
RAI e SCF siglano l’accordo per gli utilizzi di musica registrata e la relativa transazione pluriennale
RAI e SCF siglano l’accordo per gli utilizzi di musica registrata e la relativa transazione pluriennale
11.08.23
Imminente l’accordo per il biennio 2023-2024 con un innovativo sistema di rendicontazione.
Luglio 2023
Coinvolgere e fidelizzare: la centralità della musica in store
Coinvolgere e fidelizzare: la centralità della musica in store
29.07.23
Che la musica influenzi l’esperienza d'acquisto è confermato da diversi studi autorevoli, ...
Giugno 2023
SCF approva il bilancio 2022 riportando il volume dei diritti incassati ai livelli pre-Covid
SCF approva il bilancio 2022 riportando il volume dei diritti incassati ai livelli pre-Covid
27.06.23
SCF ha approvato nel mese di aprile il bilancio 2022 che si è chiuso a 40,8 milioni di diritti distribuiti a soci, ...
SCF sospende i pagamenti per le aree dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione
SCF sospende i pagamenti per le aree dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione
05.06.23
A fronte della recente alluvione in Emilia-Romagna SCF ha sospeso fino al 31 agosto 2023 i termini di pagamento dei ...
Maggio 2023
Firmato nuovo accordo con ANIF - Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness
Firmato nuovo accordo con ANIF - Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness
25.05.23
L’organizzazione che promuove i valori associativi tra i centri sportivi italiani ANIF ha sottoscritto per la prima volta una convenzione con SCF per stabilire il compenso per la diffusione in pubblico di fonogrammi.
Convenzione 2023 CEI - SCF: adesione Enti Ecclesiastici
Convenzione 2023 CEI - SCF: adesione Enti Ecclesiastici
16.05.23
Qualora non aveste ancora assolto al pagamento del compenso dovuto per l’utilizzo di musica registrata durante le attività organizzate dalla vostra Parrocchia o dai soggetti di natura ecclesiale collegati (p.
Marzo 2023
Istat: cresce il consumo culturale e di intrattenimento nel 2022
Istat: cresce il consumo culturale e di intrattenimento nel 2022
28.03.23
Secondo l’Istat, nel 2022 è aumentata la fruizione di almeno uno spettacolo o forma di intrattenimento (teatro, concerti, cinema, discoteca, spettacoli sportivi, ecc.
Global Music Report: mercato discografico mondiale +9%
Global Music Report: mercato discografico mondiale +9%
21.03.23
Il mercato discografico globale, secondo il Global Music Report di IFPI, cresce per l’ottavo anno consecutivo nel 2022 (+9%, con i ricavi totali pari a US $26.
Febbraio 2023
Prorogata la scadenza della Campagna associativa SCF
Prorogata la scadenza della Campagna associativa SCF
SCF ha posticipato il termine della campagna 2023 per i compensi Musica d’ambiente dovuti da Esercizi commerciali, Alimentari.
Festival di Sanremo 2023:  la tutela del repertorio è targata SCF
Festival di Sanremo 2023: la tutela del repertorio è targata SCF
07.02.23
Torna l'iconico appuntamento con la musica italiana: al via oggi la settantatreesima edizione del Festival di Sanremo ...
Gennaio 2023
SCF al fianco di AGCOM nella lotta contro la pirateria musicale
SCF al fianco di AGCOM nella lotta contro la pirateria musicale
13.01.23
Le misure contro radio e web radio senza licenza, grazie all'ausilio tecnico della Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale (FPM) e Digital Content Protection (DcP).
Dicembre 2022
Engaging with Music 2022
Engaging with Music 2022
01.12.22
IFPI ha pubblicato il report annuale che analizza le modalità di consumo musicale attraverso 44.
Novembre 2022
SCF a MMW 2022: Il palinsesto è disponibile on-demand
SCF a MMW 2022: Il palinsesto è disponibile on-demand
29.11.22
Nell’ambito della sesta edizione di Milano Music Week, SCF ha promosso tre incontri sull’universo ...
Appuntamenti SCF a Milano Music Week 2022
Appuntamenti SCF a Milano Music Week 2022
16.11.22
Nell’ambito della sesta edizione di Milano Music Week, SCF propone tre incontri di approfondimento sull’universo dei diritti connessi il 22 e il 23 novembre.
Masterclass a Napoli: La gestione dei diritti connessi
Masterclass a Napoli: La gestione dei diritti connessi
03.11.22
SCF è lieta di invitarti alla masterclass sui Diritti Connessi che si terrà in occasione del Summit internazionale delle società di diritti musicali a Napoli (9 Novembre, ore 9.