Chi ha frequentato l'ultima edizione della Design Week di Milano ha visto l'incremento notevole di eventi del FuoriSalone che hanno avuto al centro la musica come elemento di accompagnamento di presentazioni e show case.
Nell'era dello streaming e della definitiva affermazione delle playlist come promozione o colonna sonora di brand fashion o di design la musica diventa sempre di più la protagonista di strategie di marketing mirate delle aziende negli aventi aperti al pubblico. Tutto questo si accompagna a un'offerta sempre più ampia di aziende specializzare nell'offrire contenuti verticalizzati e alla disponibilità di licenze per la diffusione rese disponibili dalle società di gestione collettiva dei produttori discografici. Un segmento che, secondo i dati IFPI, nel 2017 ha raggiunto il 14% del mercato globale, con ricavi a 2,36 miliardi di dollari (incremento del 2,3% sul 2016).
Il mercato globale vede al primo posto gli Usa seguiti da Germania, Francia e Regno Unito. L'incremento maggiore si è realizzato in America Latina con un + 16,6% anche se di tutti i ricavi globali, oltre il 57% arriva dall'Europa.
L'Italia, tramite la società di gestione SCF rappresenta il decimo mercato globale per diritti connessi e il 2,3% degli incassi globali con 55 milioni di euro generati nel 2017. In generale i diritti distribuiti a case discografiche e artisti in Italia sono cresciuti dell'8 % nel 2017.
L'utilizzo di musica in radio e tv, pubblici esercizi e eventi, palestre e villaggi vacanze, mostra dati in crescita costante anche in Italia, e di recente l'attivazione di un one stop shop da parte di Siae per facilitare l'accesso alle micro licenze da parte degli utilizzatori ottenendo subito, con un unico pagamento l'autorizzazione per diritti d'autore e connessi ha ulteriormente semplificato le procedure per gli utilizzatori.
La rilevanza dei ricavi dalle utilizzazioni collaterali ha assunto, come vediamo una sempre maggiore importanza, per le etichette musicali e per gli artisti, in un'epoca di consumi rivoluzionati dal digitale. Tra il 2013 e il 2017 la crescita è stata di oltre il 15% e il recepimento della Direttiva sugli organismi di gestione collettiva in Europa, nel 2017, sta ulteriormente definendo il mercato.
Enzo Mazza CEO di FIMI (Federazione dell’industria musicale italiana)
Fonte: Blog | L’Huffington Post