I consumi di musica italiana a livello globale hanno generato quasi 20 milioni di euro nel 2021 contro i poco più di 11 milioni del 2020. La crescita è stata guidata dai ricavi digitali (+83%) che hanno raggiunto i 16,6 milioni di euro di royalty, mentre le royalty su CD e vinili sono raddoppiate rispetto al 2020.
Complessivamente tra mercato fisico, digitale, diritti per sincronizzazioni e diritti connessi l’industria discografica italiana ha ricavato 19,1 milioni di euro.
A questi ricavi si sommano anche i relativi diritti d’autore ed editoriali gestiti dalle società di gestione dei diritti e dagli editori musicali.
A trainare il fenomeno sono i Måneskin che, dopo la vittoria al Festival di Sanremo 2021 e all’Eurovision Song Contest, hanno conquistato i mercati internazionali. E il successo italiano continua con “Brividi” di Blanco e Mamhood, vincitori dell’ultimo festival di Sanremo, che spopola nelle maggiori piattaforme streaming e si classifica anche nelle chart estere.
Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha commentato l’incremento dei dati dell’export con una nota di plauso:
“La forza e la capacità dell’intero comparto della musica italiana di resistere e rilanciarsi, nonostante il periodo complesso della pandemia, testimonia un lavoro importante fatto nel corso degli anni.
Nuovi talenti e band giovanili che si affermano in Italia e nel mondo sono il migliore biglietto da visita per un settore che, con le prossime riaperture e la conseguente ripartenza, potrà dispiegare tutto il suo successo”.
Un successo di cui potranno beneficiare anche i produttori iscritti a SCF, che in virtù degli accordi bilaterali conclusi da SCF con le principali consorelle straniere, potranno incrementare le royalties provenienti dalle collecting estere.
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