Introduzione alla pirateria musicale
La pirateria musicale costituisce ancora uno dei principali problemi per l'industria discografica a livello globale: con l'avvento della tecnologia digitale, infatti, la distribuzione non autorizzata di contenuti musicali è diventata una pratica diffusa, causando perdite significative per artisti, produttori e in generale tutti i soggetti legati alla filiera musicale.
L'impatto economico della pirateria musicale
L'ultimo Engaging with Music Report di IFPI, la federazione dell'industria discografica internazionale, ha rilevato che nel 2023 il 28% dei consumatori a livello globale utilizza ancora metodi illegali per accedere alla musica: questo dato evidenzia l'entità del problema e le sue conseguenze economiche sull'intera industria, produttori e artisti compresi.
Diritti connessi e pirateria in Italia
In questo contesto la protezione dei diritti connessi riguarda i rimedi nel caso in cui i fonogrammi vengano diffusi in pubblico senza la corresponsione del compenso dovuto.
I diritti che la legge italiana riconosce ai produttori discografici e agli artisti interpreti ed esecutori sono i diritti connessi al diritto d'autore (l. 633/1941), che permettono, tra l’altro, di concedere in licenza – direttamente o tramite un organismo di gestione collettiva, cosiddetta collecting society – il diritto di effettuare delle copie tecniche propedeutiche alla successiva comunicazione al pubblico e il diritto alla comunicazione dei fonogrammi al pubblico sia con che senza scopo di lucro.
La collecting acquisisce dagli aventi diritto anche il potere di agire in giudizio sia in sede civile che penale nei casi in cui la negoziazione delle licenze non raggiunga l'obiettivo.
Per le attività di antipirateria SCF si avvale della collaborazione di FPM e di DcP, che si occupano di rappresentare le istanze della musica a livello istituzionale in tema di tutela dei diritti e di fornire un supporto operativo proprio a quelle istituzioni, come Guardia di Finanza e Magistratura.
Le attività di protezione e contrasto civile alla pirateria musicale
I potenziali soggetti in violazione delle norme sul diritto d'autore costituiscono un elenco nutrito: broadcaster (radio, tv), discoteche e dee-jay, bar, ristoranti, pubblici esercizi, centri commerciali, stabilimenti commerciali, web radio e web tv, music provider, enti no-profit (che sono obbligati al versamento dall’art. 73 bis della Legge sul diritto d’autore).
La misura utilizzata più spesso è il procedimento di descrizione giudiziale, che è un provvedimento d'urgenza che può essere richiesto grazie a due norme della legge del diritto d'autore (artt. 161 e 162) al fine di acquisire e salvaguardare gli elementi probatori che altrimenti non si potrebbero cristallizzare.
La concessione del provvedimento può avvenire a fronte di due presupposti: il fumus boni iuris (il giudice dovrà accertare sommariamente la fondatezza del diritto del ricorrente) e il periculum in mora (l'urgenza di acquisire degli elementi di prova che rischiano di andare perduti durante lo svolgimento del giudizio di merito).
Il provvedimento dispone che un ufficiale giudiziario acceda alla sede dell'utilizzatore, verifichi la diffusione di musica registrata e rediga un verbale che successivamente viene consegnato al giudice. Nel successivo giudizio di merito, viene solitamente disposta una consulenza tecnica d'ufficio volta alla quantificazione dei compensi dovuti, che saranno poi oggetto della sentenza.
Tra i casi più noti che hanno gettato le basi della giurisprudenza in materia v'è la sentenza del 2004 davanti al Tribunale di Treviso nei confronti di una catena d'abbigliamento, la storica sentenza del 2006 del Tribunale di Roma nei confronti di un’emittente radiofonica (che sancì in maniera definitiva il pagamento dei diritti connessi oltre che del diritto d'autore) e quelle del 2010 del Tribunale di Milano emesse contro i pubblici esercizi. Qui un elenco esaustivo della giurisprudenza sul tema.
Le attività di protezione e contrasto penale alla pirateria musicale
Oltre alle azioni civili, SCF partecipa ai procedimenti penali che si instaurano a seguito delle operazioni eseguite d'ufficio dalla Guardia di Finanza. Le due potenziali violazioni che possono essere contestate dalle forze dell'ordine sono: la diffusione della musica in pubblico e la duplicazione del fonogramma in assenza dell'autorizzazione del titolare dei diritti.
L’articolo di legge (l. 633/1941) che prevede delle sanzioni penali nel caso di violazione è il 171-ter e, in particolare, i suoi comma 1 (violazione canonica a scopo di lucro, diffusione e duplicazione senza autorizzazione: prevedono una reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa fino a poco più di 15.000€) e comma 2 (che riguarda le violazioni massicce a scopo imprenditoriale, dove sono previsti aumenti delle pene). Il 174-bis prevede inoltre delle sanzioni amministrative accessorie.
La prima grande operazione penale effettuata sulla base di tale normativa ha riguardato il mondo delle radio e ha portato, in un periodo che va dall'ottobre 2002 al dicembre 2008, quasi il 90% delle radio sul territorio nazionale al pagamento dei diritti connessi. Si tratta di un'operazione effettuata insieme alla Guardia di Finanza che ha condotto a 300 ispezioni, più di 3 milioni di file sequestrati, più di 250 individui denunciati dall'autorità giudiziaria, decine di milioni di euro di sanzioni amministrative. Qui i rischi del mancato pagamento dei diritti connessi.
Presente e futuro della lotta alla pirateria musicale
Al giorno d'oggi lo strumento maggiormente utilizzato è il Regolamento AGCOM, introdotto nel 2014 allo scopo di tutelare il diritto d'autore in rete, con una compliance dell'89%. Vi è inoltre un utilizzo diffuso della tecnologia con uno scraping massivo del web che consente di individuare in maniera automatizzata le violazioni, validando agilmente i risultati del monitoraggio e inviando immediatamente delle diffide (cioè delle richieste di rimozione del repertorio): la percentuale di cessazione di violazione con questo strumento è oggi pari al 56%.
Guardando al futuro, è probabile che la lotta alla pirateria musicale nell'ecosistema dei diritti connessi richiederà un mix sapiente di soluzioni tecnologiche preventive e di interventi educativi sfruttando la legislazione vigente. Innovazioni come l'intelligenza artificiale potrebbero migliorare ulteriormente le tecniche di rilevamento e prevenzione, offrendo nuovi strumenti per proteggere i diritti connessi.
Il webinar SCF
Tutti i dettagli del fenomeno della pirateria musicale sono analizzati nel webinar SCF disponibile in questa pagina.